GROTTA DI RIO MARTINO

Per limitare\prevenire il diffondersi dell’infezione da fungo patogeno che affligge la popolazione chirottera residente, non è consentito l’accesso libero alla grotta di Rio Martino.

L’accesso è pertanto consentito esclusivamente accompagnati da una guida abilitata.

Per visite guidate alla grotta è possibile contattare il numero telefonico 3757851537,

La grotta di Rio Martino è una delle grotte più importanti del Piemonte. Nel 2009 il Comune di Crissolo (con il contributo della Regione Piemonte) ha iniziato un’opera di messa in sicurezza del “Ramo Inferiore” con passerelle che facilitano la visita anche agli utenti meno esperti.


   

Archivio Comunità Montana (Foto Stefano Beccio) Archivio Comunità Montana (Foto Stefano Beccio) Archivio Comunità Montana (Foto Stefano Beccio) Archivio Comunità Montana (Foto Stefano Beccio)

 Archivio Comunità Montana (Foto Stefano Beccio)


La grotta sorge a 1.530 s.l.m.  sulle pendici della Rocca Grane ed è  immersa nell’area SIC (sito di interesse comunitario) del versante destro del fiume Po. Il ramo inferiore è lungo 530 metri alla fine del quale si potrà notare la cascata del Pissai alta più di 40 metri. Al di sopra del sala del Pissai, “stanza” in cui si trova la cascata, si trova il “ramo superiore” (non raggiungibile se non con adeguata attrezzatura e capacità); sicuramente più importante sotto l’aspetto idrologico. Con i suoi 300 metri di sviluppo il ramo superiore è contornato da sale,  pozzi e gallerie collegate tra di loro di difficile passaggio se non per utenti più che esperti.


Già nel ramo inferiore, notevoli sono le presenze di formazioni stalattitiche e stalagmitiche che si possono notare durante la visita: la loro origine è stata la deposizione del sale “carbonato di calcio” dovuta all’azione erosiva delle acque. La grotta è stata scavata dall'impetuosa volontà di scendere verso il basso delle acque dei torrenti subglaciali raccolte sotto i seracchi e in fondo ai crepacci del grande ghiacciaio che ha formato la Valle del Po.


   

 

Interno della grotta (Foto Fabrizio Bessone) Interno della grotta (Foto Fabrizio Bessone)  Interno della grotta (Foto Fabrizio Bessone) Interno della grotta (Foto Fabrizio Bessone)

 

Foto di Fabrizio Bessone


La Grotta di Rio Martino possiede inoltre un importante valore ecologico ospitando una rara fauna che utilizza la grotta per svernare. Al suo interno sono state segnalate 7 diverse specie di chirotteri (pipistrelli) protette. La specie più numerosa è il Barbastella barbastellus (con la presenza di 272 esemplari risulta essere più grande sito della specie noto in Italia), il Rhinolophus hipposideros, Myotis blythii e Myotis myotis, Myotis emarginatus, Myotis cfr. Daubentonii, Eptesicus serotinus e Plecotus sp.. Sono presenti inoltre alcuni invertebrati: il diplopode Crossosoma semipes, l’opilionide Ischyropsalis cfr. alpinula e un abbondante colonia di crostacei della specie Proasellus cavaticus.
La grotta è visitabile solamente nei mesi estivi (da aprile a ottobre) mentre ne è vietato l’accesso dal 1 novembre al 31 marzo, in quanto si tratta del periodo di svernamento dei pipistrelli per i quali il disturbo della presenza umana potrebbe provocarne il risveglio anticipato dal letargo ed essergli addirittura fatale. (Prescrizione Regionale – Settore Pianificazione Aree Protette – Prot. 1177 del 03/06/2008 Comune di Crissolo).


Per la visita è richiesto un abbigliamento adeguato in quanto la temperatura all’interno è di circa 5 °C e l’umidità si aggira al 100%; il tempo necessario per percorrere il ramo inferiore della grotta, sino alla Cascata del Pissai, è di circa due ore.

La riapertura al pubblico della grotta di Rio Martino al 1° aprile di ogni anno è subordinata ad una verifica di tipo scientifico: occorre cioè assicurare che all’interno della grotta non vi siano contingenti significativi di chirotteri ancora svernanti (art. 12 del Piano di gestione, consultabile in http://giscartografia.csi.it/Parchi/Piani/IT1160037_PdG_Relazione_DEF.pdf); in caso contrario la chiusura dovrà essere prorogata.

Coloro che volessero programmare visite nel mese di aprile, pertanto, sono pregati di tenere in debito conto tale eventualità e la conseguente possibilità che le visite debbano essere rimandate , a seguito di proroga della chiusura, che potrà essere disposta fino a tutto il 31 marzo”.

 

 

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